APE sociale: domande aggiornate, chiarimenti e nuovo modello

26/02/2018

L'accesso all'APE sociale, dal 2018, è consentito anche ai lavoratori il cui stato di disoccupazione derivi dalla scadenza naturale di un contratto a tempo determinato

L'APE sociale è stato 'rivisitato' e ampliato dalla Legge di Bilancio 2018: in tal senso, nella sezione "Tutti i moduli" dell'Inps è stato pubblicato il modello aggiornato di attestazione del datore di lavoro in relazione alle attività lavorative (AP116). Inoltre l'art. 1, comma 163 della Legge di bilancio 2018 ha incluso nuove professioni nell'elenco delle attività gravose. Vediamo le principali indicazioni dell'Inps.

APE Sociale

Cos'è
L'APE Sociale (o Social) offre la possibilità del pensionamento anticipato a chi ha raggiunto almeno i 63 anni di età e si trova in situazione di disagio economico, cui viene erogato un sussidio mensile con un limite di 1.500 euro lordi sino al compimento dell'età di vecchiaia. Due le condizioni richieste: far valere un minimo di 30 anni di contributi (36 anni per chi svolge attività difficoltose) e maturare un trattamento almeno pari a 1,4 volte la pensione minima (710 euro circa).

Disoccupati
Hanno diritto all'APE Sociale i lavoratori che restano involontariamente disoccupati per scadenza del contratto a termine "a condizione che abbiano avuto, nei trentasei mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi". Quindi, nei tre anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro bisogna avere almeno 18 mesi da lavoro dipendente, anche non continuativi.

In definitiva: per 'prendere' l'APE Sociale, è necessario che il lavoratore abbia percepito gli ammortizzatori sociali, abbia terminato di prendere il relativo assegno da almeno tre mesi e sia ancora disoccupato.

Se però nei tre mesi "cuscinetto" vengono svolte attività lavorative che non fanno perdere lo status di disoccupato, la domanda resta valida. L'eventuale attività lavorativa deve però terminare entro il 31 dicembre 2018, che è la scadenza per la sperimentazione dell'APE social.

Allargamento platea dei caregiver (assistenti alla malattia)
L'APE sociale è esteso ai soggetti che assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (legge n. 104/1992). Dal 2018 sono stati aggiunti coloro che hanno una parentela di secondo grado (convivente), qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

parenti di secondo grado sono nonni e nipoti, fratelli e sorelle, gli affini di primo grado sono suoceri, generi e nuore, i figli dell’altro coniuge derivanti da un precedente legame, gli affini di secondo grado sono i cognati.

Mansioni gravose
Cambia il requisito temporale: le mansioni gravose devono essere svolte per sette anni negli ultimi dieci oppure sei anni negli ultimi sette.

Sono poi state inserite quattro nuove attività gravose che portano a 15 il numero totale dei lavori che danno diritto all'APE sociale: operai dell'agricoltura, della zootecnia e della pesca, pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative, lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature.

Requisito per donne con figli
E' ridotto per le donne con figli di 12 mesi per ogni figlio fino a un massimo di due anni.

Presentazione domanda
Le domande devono essere presentate all'Inps entro il 15 luglio 2018: l'Istituto risponderà in tempi dipendenti dal ricevimento delle stesse (entro il 30/6 per chi avanza la domanda entro il 31 marzo, entro il 15 ottobre per domande entro il 15 luglio).