Precompilata 2018: ultimo invio il 23 luglio. Come funziona il rimborso del 730

18/07/2018

Il Fisco individua i contribuenti che hanno pagato più del dovuto e che hanno diritto ad un conguaglio: ecco tutto quello che c'è da sapere

Affrettatevi: scadono il 23 luglio i termini per accettare, modificare ed inviare all'Agenzia delle Entrate il modello 730 precompilato, sia in autonomia sia mediante intermediari abilitati come i Consulenti del Lavoro, sia tramite Caf.

L'Agenzia delle Entrate, nel frattempo, fa sapere che sono già 2,3 milioni le dichiarazioni trasmesse dai contribuenti, il 17% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Fra le novità della precompilata 2018, ricordiamo la "compilazione assistita" per inserire nuove spese, modificare o non utilizzare i dati comunicati da soggetti terzi relativi agli oneri detraibili e deducibili, da indicare nelle sezioni I e II del quadro E, in alternativa alla tradizionale funzionalità di modifica della dichiarazione. Inoltre, è possibile inserire le spese per la frequenza degli asili nido e le erogazioni a favore degli enti del terzo settore.

Rimborso del 730

Grazie alla precompilata, l'Agenzia delle Entrate effettua il ricalcolo delle imposte Irpef dovute, al netto delle detrazioni alle quali si ha diritto. Quindi può accadere che con il ricalcolo ci si renda conto che il contribuente abbia pagato più tasse di quanto avrebbe dovuto o al contrario che ne abbia pagate meno.

Nel primo caso il contribuente beneficia di un rimborso, un vero e proprio conguaglio dell'Irpef. Per il lavoratore dipendente il credito riconosciuto sarà pagato direttamente in busta paga dal proprio datore di lavoro, mentre per il pensionato sarà l'Inps a riconoscerlo insieme all'assegno previdenziale. Quindi, per il dipendente è il datore di lavoro a porsi come sostituto d'imposta, mentre per il pensionato è l'Inps.

Per i contribuenti, infine, che pur avendo diritto al rimborso Irpef sono privi di sostituto d'imposta, l'accredito avviene direttamente sul conto corrente (bisognerà indicare l'Iban all'interno del modello 730), oppure in alternativa sarà l'Agenzia delle Entrate a inviare una comunicazione al titolare del rimborso, invitandolo a presentarsi presso un ufficio postale per la riscossione del credito.

Ultimo ma non per ultimo: i tempi del rimborso. Tutto dipende dalla data in cui si invia la dichiarazione dei redditi con il modello 730/2018, ma i primi rimborsi Irpef per i lavoratori dipendenti arriveranno già con lo stipendio di luglio (pagato, solitamente, ad agosto), mentre per i pensionati l'accredito è previsto con la pensione di agosto o - al più tardi - con quella di settembre.