Sicurezza sul lavoro: il nuovo manuale compendio INAIL sul primo soccorso

19/10/2018

Primo soccorso sui luoghi di lavoro: il volume INAIL contiene indicazioni pratico-organizzative per affrontare le emergenze e limitare le conseguenze più gravi degli infortuni

Una sorta di compendio-vademecum-guida sul primo soccorso nei luoghi di lavoro e la sicurezza sul lavoro a 360 gradi: nel nuovo volume INAIL sul tema, caro anche a tanti professionisti responsabili della sicurezza, un taglio operativo con indicazioni pratico-organizzative per affrontare le emergenze e limitare le conseguenze più gravi degli infortuni.

Il manuale contiene quindi le nozioni necessarie sia per organizzare il sistema di primo soccorso aziendale, sia per mettere gli addetti nelle condizioni migliori per assicurare un supporto efficace ai lavoratori in difficoltà, attraverso manovre adeguate e strumenti specifici, come il defibrillatore semiautomatico esterno (Dae) e i presidi per l’immobilizzazione del traumatizzato. Il prodotto è pensato come strumento didattico a supporto della formazione degli addetti, aggiornato secondo il quadro normativo italiano e le più recenti linee guida internazionali, e arricchito con illustrazioni dettagliate per favorire la comprensione delle principali manovre salvavita.

Addestramento addetti e procedure operative

In primis, si ricorda che il datore di lavoro deve designare gli addetti al primo soccorso (art. 18 d.lgs.81/2008), tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell’azienda o della unità produttiva. Inoltre va redatto il piano che assegna i compiti da svolgere e i comportamenti da assumere in caso di emergenza.

Se gli addetti devono essere formati ogni tre anni da personale medico specializzato, è fondamentale che tutti i lavoratori impiegati nell’azienda conoscano il piano e le procedure operative da attuare in caso di malore o infortunio, per evitare i danni legati al mancato soccorso o a interventi inadeguati. Per una formazione efficace è consigliato privilegiare la parte pratica rispetto a quella teorica e affrontare i rischi specifici presenti in azienda, con addestramenti in piccoli gruppi e retraining frequenti.

Informazione di tutti i lavoratori: in uno studio professionale tutti devono sapere...

Se il piano di soccorso rimane nel cassetto del datore di lavoro ogni sforzo organizzativo sarà stato vano. Il datore di lavoro ha infatti l’obbligo di provvedere affinché ciascun lavoratore riceva un’adeguata informazione sulle procedure di primo soccorso e sui nominativi dei lavoratori incaricati (art. 36 d.lgs. 81/2008).

La regola principale è quella di valutare l’ambiente circostante senza esporsi a pericoli e allertare gli addetti al primo soccorso. Allo stesso modo tutti dovrebbero essere informati su come allertare il 112 e quali informazioni fornire. Per la diffusione di tali informazioni è possibile prevedere:

  • incontri informativi con i lavoratori;
  • distribuzione, attraverso comunicazioni e-mail o in cartaceo, di un estratto del piano di soccorso (almeno la sezione dedicata ai comportamenti da attuare in caso di emergenza) o di un riassunto/decalogo di comportamenti da adottare;
  • distribuzione in tutte le sedi di cartellonistica adeguata contenente elenco degli addetti al primo soccorso e relativi numeri di telefono/ubicazione;
  • cartellonistica adeguata che segnali la presenza di cassette di pronto soccorso o pacchetti di medicazione, DAE e di qualsiasi altro presidio utile presente in azienda.

Primo soccorso vitale: cosa fare in caso di arresto cardiaco e ostruzione delle vie aeree

In Italia ogni anno circa 60mila persone sono vittime di morte cardiaca improvvisa. In caso di arresto cardio-circolatorio, compressioni toraciche e defibrillazione precoce sono i maggiori determinanti nel favorire la sopravvivenza.

Dal massaggio cardiaco esterno alla ventilazione, la pubblicazione INAIL descrive quindi, anche attraverso l’utilizzo di disegni esplicativi, le manovre di primo soccorso e le modalità corrette di utilizzo del Dae, uno strumento portatile che può essere usato anche da personale non sanitario adeguatamente formato, in grado di analizzare il ritmo cardiaco ed erogare una scarica elettrica al cuore.

La manovra di disostruzione di Heimlich, che prevede l’alternanza di cinque colpi dorsali fra le scapole e cinque compressioni addominali, favorisce invece l’espulsione del corpo estraneo nei casi di ostruzione completa delle vie aeree, che impedisce di parlare, tossire e respirare.