Riscatto della laurea soft, tana libera tutti: sconti anche per gli Over 45. Ecco come funziona

22/03/2019

Tra gli ultimi emendamenti approvati al DL 4/2019 (il decreto sul reddito di cittadinanza e quota 100), anche l'ok alla proposta della Lega di riscatto laurea con oneri agevolati anche agli ultra 45enni

In attesa della pubblicazione definitiva, in Gazzetta Ufficiale, dello stravolto "decretone" su Reddito di Cittadinanza e Quota 100 (decreto-legge 4/2019, ormai in dirittura d'arrivo nel suo lungo iter di conversione in legge in Parlamento: scadenza del tutto prevista per il 29 marzo), una notizia molto importante riguarda il riscatto di laurea agevolato senza limiti di età, cioè per tutti (e non solo per gli Under 45 come era previsto inizialmenre).

Cosa si può riscattare e chi può farlo

Tutti potranno riscattare, senza vincolo anagrafico, il diploma universitario, la laurea (triennale, quadriennale o a ciclo unico) ed il diploma di specializzazione post-laurea.

Attenzione al vincolo, che resta il requisito contributivo: a godere dell’agevolazione sono coloro che si sono iscritti all’Università dal 1996 in poi o che comunque a quella data non avevano versamenti previdenziali.

Ricapitolando: possono usufruire della possibilità di chiedere il riscatto di periodi non coperti da contributi previdenziali coloro che hanno cominciato a lavorare o a versare dal primo gennaio 1996.

Dunque, tutti coloro che ricadono integralmente nel sistema contributivo di calcolo delle pensioni (basato sui contributi versati e non sugli stipendi degli ultimi 5 o dieci anni) e non più - come nella prima versione - gli Under 45.

L’opzione vale, insomma, tanto per i lavoratori dipendenti quanto per lavoratori autonomi (commercianti, artigiani) iscritti alle rispettive gestioni. E vale anche per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps che è nata proprio dal gennaio 1996 per i cococo e le partite Iva che non sono iscritti a altre Casse. Quest’ultima possibilità permette anche ai più "anziani" di riscattare vuoti contributivi se hanno svolto attività autonoma post ’96.

Tutte le istruzioni INPS

Con la circolare n.36/2019 del 5 marzo, l'Inps ha fornito le istruzioni per l’applicazione del beneficio, descrivendo i soggetti interessati, la durata del periodo riscattato e i requisiti che permettono di conseguire l’anzianità contributiva necessaria per accedere alla pensione.

Nella circolare sono illustrate anche le modalità di versamento e presentazione della domanda di riscatto, i cui termini scadono il 31 dicembre 2021.

Riscatto della laurea soft: quali vantaggi

Per il triennio 2019-2021 è stato introdotto, in via sperimentale, un nuovo istituto di riscatto riferito ai periodi non coperti da contribuzione. È stata, inoltre, definita una diversa modalità di calcolo dell’onere di riscatto dei periodi di studi universitari, da valutare nel sistema contributivo, nel caso di domanda presentata fino al compimento del quarantacinquesimo anno di età, il cd. riscatto soft.

Questa nuova possibilità è riconosciuta agli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria per l’invalidità e la vecchiaia, ai superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonché alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, e alla Gestione Separata.

E' possibile quindi effettuare un riscatto soft/flessibile della laurea, cioè a condizioni economiche vantaggiose. La novità principale è che sarà possibile, attraverso il riscatto flessibile, riscattare periodi di buco contributivo per un massimo di 5 anni. Sarà cioè il singolo a decidere quanti contributi versare all’Inps per far valere come lavorativi gli anni dell'Università. A contributi minori corrisponderà però una pensione più bassa. Il vantaggio è rappresentato dal fatto che si potrà andare in pensione 4-5 anni prima, a seconda della durata del proprio corso di laurea.

I requisiti per accedere al riscatto della laurea soft

Il riscatto soft della laurea sarà valido per il diritto e per la misura della pensione, ma soltanto per periodi successivi al 31 dicembre 1995 (cioè da valutare con il sistema contributivo).

La nuova facoltà di riscatto è inserita infatti nel corpo normativo che disciplina il riscatto della laurea (art.2 d.lgs. 184/1997), come ulteriore ipotesi a disposizione, però, unicamente "dei periodi da valutare con il sistema contributivo", e cioè temporalmente successivi al 1995, durante i quali devono ricadere gli anni di studio universitario.

Perché "soft"? Perché il decretone ha abbassato l'onere di riscatto, agevolandolo, perché determinato sul livello minimo imponibile annuo dei commercianti Inps, pari a 15.878 euro nel 2019. Esempio: per riscattare la laurea breve (tre anni) occorrerà sborsare il 33% di 15.878 moltiplicato per tre, per una spesa complessiva di 15.720 euro.

Attenzione: oltre che flessibile, il riscatto sarà "scontato"gli under 45 hanno infatti ora la possibilità di portare in detrazione per il 50 per cento il costo del riscatto degli anni di laurea, che sarà detratto in cinque quote annuali.

Importante:

  • lo scontro è solo per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996;
  • non si deve essere titolari di pensione;
  • si possono riscattare fino a 5 anni con un versamento minimo all'Inps;
  • semplificando, servono 5.241 euro per ogni anno di studio e questo aumenterà gli anni di anzianità pensionistica contributiva. Lo sconto, rispetto al meccanismo attuale, è circa del 60%.

In questo caso, quindi, riscattare la laurea servirà unicamente ad aumentare gli anni di contribuzione, non a far salire l'importo della pensione, come invece accade a chi paga il riscatto laurea ordinario.

Importantissimo: è richiesto che l’interessato non sia titolare di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Potranno quindi beneficiare del riscatto in argomento i soli lavoratori privi di anzianità contributiva alla predetta data, che si iscrivano a forme pensionistiche obbligatorie a partire dal 1° gennaio 1996. A tal fine, si avrà riguardo a qualsiasi tipologia di contribuzione (obbligatoria, figurativa, da riscatto) accreditata anteriormente alla predetta data del 1° gennaio 1996 in qualsiasi gestione pensionistica obbligatoria (comprese le Casse per i liberi professionisti) o acquisita nel regime previdenziale dell’Unione Europea o nei singoli regimi previdenziali dei vari Stati membri o Paesi convenzionati. Ai sensi del comma 2 dell’articolo 20 in esame, l’eventuale acquisizione di anzianità assicurativa anteriore al 1° gennaio 1996 determina l’annullamento d’ufficio del riscatto già effettuato, con restituzione dell’onere al soggetto che lo ha versato senza riconoscimento di maggiorazioni a titolo di interessi.

Come fare domanda

La domanda di riscatto laurea può essere presentata direttamente online, dopo essersi dotati di PIN, tramite accesso telematico nella sezione servizi online del sito www.inps.it oppure affidandosi a un intermediario come un CAF.

La domanda può essere presentata dal diretto interessato o dal suo superstite o, entro il secondo grado, dal suo parente e affine. In tutte queste ipotesi, l’onere versato è detraibile dall’imposta lorda nella misura del 50%, con una ripartizione in cinque quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento e in quelli successivi.

Modalità di versamento dell'onere

L’onere di riscatto, determinato ai sensi di quanto sopra precisato, può essere versato in unica soluzione ovvero in un massimo di 60 rate mensili, ciascuna di importo non inferiore a 30 euro (NB - in realtà le rate possibili saranno 120, si veda sotto), senza applicazione di interessi per la rateizzazione.