Danno biologico: gli indennizzi in capitale per infortunati sul lavoro e tecnopatici aumentano del 40%

06/06/2019

Approvata la nuova tabella proposta dall'Inail, che migliora significativamente la prestazione economica che spetta ai lavoratori per i quali sia stata accertata una menomazione dell'integrità psicofisica compresa tra il 6% e il 15%

La Corte dei Conti ha registrato il decreto n. 45 del 23 aprile 2019 con cui il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, visto il parere del MEF, ha approvato su proposta dell’Inail la nuova tabella di indennizzo del danno biologico in capitale, che aumenta di circa il 40% gli importi erogati ai lavoratori vittime di un infortunio o di una malattia professionale per i quali sia stata accertata una menomazione dell’integrità psicofisica compresa tra il 6% e il 15%.

Superate le differenze tra uomini e donne

Oltre a determinare un sensibile miglioramento del livello delle prestazioni economiche rispetto alle tabelle precedenti - risalenti al 2000 ed elaborate tenendo conto della gravità della menomazione, dell’età e del sesso - la nuova tabella di indennizzo in capitale supera le differenze di genere, equiparando le prestazioni che spettano a uomini e donne, in linea con la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea.

Erogazione in un'unica soluzione e non assoggettabilità a tassazione Irpef

Gli indennizzi del danno biologico in capitale sono versati ai lavoratori in un’unica soluzione.

Quando la menomazione dell’integrità psicofisica dell’infortunato o tecnopatico è uguale o superiore al 16%, invece, la prestazione economica è erogata in forma di rendita, soggetta a revisione entro 10 anni in caso di rendita da infortunio ed entro 15 in caso di rendita da malattia professionale.

Entrambe le tipologie di indennizzo non sono soggette a tassazione Irpef.