Nuovo decreto Coronavirus: multe da 400 a 3000 euro per chi sgarra!

26/03/2020

Il decreto-legge 19/2020 aumenta le sanzioni per ottenere un maggior rispetto delle misure anti contagio: si inaspriscono le multe e si specifica che i Governatori regionali potranno adottare misure più restrittive, anche se resta comunque al Governo la funzione di coordinamento. Aziende e negozi che sgarrano rischiano la chiusura fino a 30 giorni

Nella Gazzetta Ufficiale n.79 del 25 marzo è stato pubblicato il nuovo decreto-legge sul Coronavirus n.19 del 25 marzo 2020 e in vigore da oggi 26 marzo 2020, che introduce multe da 400 a tremila euro per chi aggira le misure per arginare la diffusione del Covid-19.

Queste le misure in pillole:

  • multe (sanzioni amministrative) da 400 a 3.000 euro per chi non rispetta i divieti di circolazione e le regole di contenimento (al posto di denuncia penale e sanzione di 209 euro). Non è prevista la confisca di auto, moto e veicoli;
  • stop da 5 a 30 giorni per le attività commerciali e le attività produttive che non rispettano i divieti;
  • alla scadenza dei divieti di circolazione e chiusura di scuole, bar, ristoranti, parchi e di tutte le altre attività che sono state fermate, sarà possibile adottare nuove restrizioni - con provvedimenti governativi (DPCM o decreto del Ministero della Salute) su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, se occorre, sulla totalità di esso, purché abbiano una durata non superiore a 30 giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020, e con possibilità di modularne l’applicazione in aumento ovvero in diminuzione secondo l’andamento epidemiologico del virus;
  • possibilità, per i presidenti delle Regioni di emettere ordinanze più restrittive nei territori a maggiore circolazione del virus, con effetto per 7 giorni purché convalidate entro 7 giorni con decreto del presidente del consiglio dei ministri (DPCM), unica autorità in grado di disporre in via urgente e temporanea misure che comprimono le libertà costituzionali;
  • lo stesso vale per le ordinanze dei sindaci rispetto al presidente della regione o al presidente del consiglio dei ministri che deve confermarle entro 7 giorni con decreto.

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