Decreto Natale: come funziona il contributo a fondo perduto a sostegno di bar, gelaterie e ristoranti

23/12/2020

Per contrastare le perdite, a seguito delle nuove chiusure disposte nel periodo delle festività, il Governo ha varato un ulteriore pacchetto di aiuti a favore delle attività di ristorazione

Con il decreto 172/2020 (art.2), che ha inasprito le chiusure per il periodo 21 dicembre - 6 gennaio, arriva anche un nuovo contributo a fondo perduto per le attività di ristorazione.

Si tratta, in totale, di 455 milioni di euro per l’anno 2020 e 190 milioni di euro per il 2021 e andranno a favore degli esercenti che svolgono, in via prevalente, una delle attività riportate nella tabella allegata al decreto.

Contributo: a chi spetta, importo e come arriverà

  • il contributo spetta esclusivamente ai soggetti che hanno legittimamente beneficiato della prima tranche di aiuti prevista dal DL Rilancio (articolo 25, DL 34/2020) e non abbiano restituito l’indennizzo;
  • il ristoro è corrisposto automaticamente dall'Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente contributo;
  • l'importo da accreditare è pari al contributo già erogato e, in ogni caso, non potrà superare i 150 mila euro per ciascun esercente.

Attività ammesse al contributo a fondo perduto con relativo codice Ateco

  • 561011 - Ristorazione con somministrazione
  • 561012 - Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole
  • 561020 - Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto
  • 561030 - Gelaterie e pasticcerie
  • 561041 - Gelaterie e pasticcerie ambulanti
  • 561042 - Ristorazione ambulante
  • 561050 - Ristorazione su treni e navi
  • 562100 - Catering per eventi, banqueting
  • 562910 - Mense
  • 562920 - Catering continuativo su base contrattuale
  • 563000 - Bar e altri esercizi simili senza cucina

Gli esercenti per fruire del nuovo contributo devono avere una partite Iva attiva al 19 dicembre 2020, data di entrata in vigore del decreto.

Sono escluse dal beneficio le partite Iva aperte dal 1° dicembre 2020.